Diversi studi suggeriscono che i materiali a base di grafene possano rappresentare rischi per la salute, soprattutto quando sono presenti in forma di nanoparticelle come il grafene ossido (GO). Sebbene le ricerche siano ancora in fase iniziale e spesso i risultati varino in base alle dimensioni delle particelle, al metodo di somministrazione e alle loro proprietà chimiche, alcuni pericoli sono già stati identificati.
1. Tossicità cellulare e infiammazione:
Il grafene e i suoi derivati sono stati osservati per avere effetti citotossici in vari tipi di cellule.
Questi materiali possono penetrare nelle cellule, causando danni alle membrane cellulari e stress ossidativo, che può portare all'infiammazione.
Questo è stato dimostrato in vari organismi, dai batteri agli esseri umani.
Tuttavia, l'entità della tossicità varia in base alle caratteristiche specifiche delle particelle di grafene e al contesto sperimentale.
2. Accumulo negli organi:
Studi condotti su animali hanno mostrato che, dopo l'iniezione di grafene ossido, queste nanoparticelle tendono ad accumularsi in organi come polmoni, fegato, milza e midollo osseo.
Gli effetti osservati includono infiltrazioni di cellule infiammatorie, formazione di granulomi e edema polmonare.
Tuttavia, l'esposizione orale sembra avere un minor assorbimento nel tratto gastrointestinale.
3. Barriere biologiche:
È stato osservato che il grafene può attraversare barriere critiche del corpo come la barriera ematoencefalica, il che potrebbe esporre il cervello a potenziali danni neurotossici.
Allo stesso modo, esiste la possibilità che il grafene possa superare la barriera placentare, influenzando potenzialmente lo sviluppo fetale.
Tuttavia, la ricerca in questo ambito è ancora limitata e non ci sono conclusioni definitive.
Sebbene le applicazioni del grafene siano promettenti in vari campi tecnologici, è evidente che c'è una necessità urgente di ulteriori studi per comprendere meglio i suoi potenziali effetti a lungo termine sulla salute umana.